Cartland Barbara - 1960 - Sulle ali del sogno by Cartland Barbara

autore:Cartland Barbara [Cartland Barbara]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788804297567
Google: mqmjAAAACAAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 1987-11-14T23:00:00+00:00

VI

«Cosicché mi spiavate!»

Le parole di lord Ravenscar unite all’espressione di rabbia del suo volto tol-sero la parola a Amanda.

56

«Non sapevo che…» riuscì a balbettare, ma subito la interruppe la voce di lord Ravenscar, furiosa e accusatrice.

«Chi vi ha detto di spiarmi? forse il fuggiasco che avete aiutato?»

Poiché lei non rispondeva, quasi paralizzata dallo stupore e dalla paura, la prese per le spalle e la scosse.

«Rispondetemi!» disse. «Otterrò una risposta da voi, dovessi uccidervi per farlo.»

«Non vi spiavo, Vostra Signoria.» balbettò Amanda. «Credetemi, è solo che ero in questa stanza quando è stato annunciato il vostro ospite; intimidita, mi sono nascosta dietro la tenda. È stato sciocco e scortese da parte mia, lo rico-nosco, ma non c’era nessun altro motivo: solo la timidezza mi ha impedito di rendere nota la mia presenza quando più tardi siete arrivato voi. Ho sbagliato, e debbo offrirvi le mie scuse più profonde.»

Mentre parlava, lord Ravenscar la scrutava con gli occhi stretti, poi il suo volto si rischiarò.

«Vi credo.» disse. «Ma nutro una inveterata antipatia per l’idea di essere spiato.»

«Posso capirlo, e vi prego, credetemi, Vostra Signoria, quando vi dico che mi vergogno della mia insipienza. È stato davvero sciocco da parte mia.»

«Lo è stato.» annuì lui, mentre un impercettibile sorriso gli sollevava gli an-goli delle labbra. «Ma vi ho perdonato. Venite, dobbiamo fare la pace. Prima però dovrete pagare il fio della vostra stoltezza.»

«Il fio, Vostra Signoria?» ripeté Amanda.

«Sì, devono essere le vostre labbra a scusarsi, e mi sentirò giocato se non saranno sincere come le vostre parole.»

Amanda si irrigidì. Istintivamente si portò le mani al petto, quasi a fermare il cuore che le era saltato in gola.

«Credo che lady Standon abbia bisogno di me, Vostra Signoria.» balbettò.

«In tal caso mia sorella dovrà aspettare. Andiamo, Amanda, siete troppo onesta per non pagare i vostri debiti.»

Lentamente, con i piedi di piombo, lei si avvicinò, desiderando con tutto il cuore fuggire via ma trattenuta da un orgoglio che le diceva come in quella occasione, se non altro, lui avesse il diritto dalla sua. Si avvicinava sempre più, e gli era ormai tanto vicino che lui vedeva l’affannoso sollevarsi del suo petto, la paura negli occhi e l’ansito delle labbra che sembravano essersi fatte improvvisamente esangui.

«Odiate a tal punto i miei baci?» le chiese.

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«Non desidero baciare nessuno. Vostra Signoria.» Ma mentre parlava comprese di mentire: provò all’improvviso un’acuta nostalgia di Peter, del sicuro rifugio delle sue braccia, del conforto della sua guancia contro la propria.

«È forse questo in voi che mi attrae tanto.» diceva lord Ravenscar. «La maggior parte delle donne cerca i miei abbracci. Ma imparerete; sì, Amanda, vi prometto che imparerete a volere i miei baci. E allora, solo allora, ci sarà qualche possibilità che mi stanchi di voi.»

La prese tra le braccia, e Amanda chiuse gli occhi. Mentre silenziosamente aspettava, come un uomo aspetta il colpo di grazia, vi fu un’interruzione. La porta si aprì e la voce di un lacché annunciò: «Lady Isabel Mannering, Vostra Signoria.»

Lord Ravenscar diede in un’esclamazione, e Amanda fu libera. Si volse e vide entrare in salotto una donna di incredibile bellezza.

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